Non si vuole dimenticare che anche l’arte è uno dei fondamenti
della cultura alpina.
Ogni azione mirata a salvare per le future generazioni una testimonianza
del passato, viene ritenuta fortemente meritoria. In questa direzione,
relativamente alle piccole e modeste possibilità che l’Associazione
potrà avere, ci si intende muovere.
Ma anche altri problemi incombono: quanto si sta perdendo irreparabilmente?
Tra le notizie che non trovano grande spazio nei mezzi di comunicazione
di massa vi è la questione delle razze animali domestiche in via
di estinzione. Le capre, che i visitatori in alcuni periodi dell’anno
possono osservare a Livo (razza Lariana) o a Dosso del Liro (razza Verzaschina),
sono tra queste: trattasi quindi di rarità, guardatele con attenzione!
Altresì, sono in via di estinzione 13 razze bovine alpine (non
la Bruna o la Frisona oggi diffusissime).
Il caso emblematico è la razza autoctona lombarda, variamente denominata,
a seconda delle zone, Montana, Varzese, Ottonese ecc., che dai 60.000
capi che si contavano negli anni ‘60, è scesa a circa 50
esemplari. Infine non va dimenticato che alcuni tipi di galline (tra cui
quella brianzola), di pecore, di maiali, di cavalli (tra cui la razza
Samolaco della Valchiavenna) ecc. scompariranno se, con idonee strategie,
non si interverrà per limitare danni biologici la cui portata non
siamo ancora in grado di stabilire.
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